di Federica Valcauda
Il 1 Ottobre ci siamo trovati di fronte ad una scelta Ministeriale che ci ha lasciato attoniti, non solo per la decisione antiscientifica di inserire il Cbd all’interno della Tabella B dei medicinali (quella che racchiude i medicinali prodotti con sostanze stupefacenti), ma anche perchè come spesso accade siamo l’unico Paese che ha preso una decisione di questo tipo.
La vicenda si muove attorno l’arrivo di un nuovo farmaco, l’Epidiolex, che contiene Cbd estratto naturalmente. Questo farmaco risulta essere già in commercio negli altri Paesi, ma nessuno tranne l’Italia ha preso la decisione di inserirlo all’interno della Tabella dei medicinali prodotti con sostanze stupefacenti. Questa decisione rende quindi vendibile l’Olio Cbd ad estrazione naturale solo come medicinale, pertanto chi produceva e commerciava quest’olio si trova oggi in difficoltà, all’interno della solita zona grigia in cui vive la Cannabis (nelle sue varie forme e trasformazioni) da anni.
Il mondo della Cannabis si è messo in movimento: Luca Fiorentino, proprietario di Cannabidiol Distribution, ha richiesto tramite i suoi avvocati istanza di annullamento della determinazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Il motivo di questa scelta è determinato anche dall’annullamento degli ordini di Olio Cbd da parte dei suoi clienti. In un articolo de Il Riformista si può leggere la risposta dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, secondo cui questa decisione non apporta modifiche ai prodotti che rientrano nella legge n.242 del 2016.