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Il cavallo di battaglia di ogni oppositore alla legalizzazione è il famoso “per il bene dei giovani”. Nell’opinione di chi lo propone, questo argomento risulterebbe inappellabile; una verità auto-evidente in grado di inchiodare alla propria inefficacia ogni tipo di obiezione. E tuttavia, con buone ragioni, si può dimostrare che è vero l’esatto inverso: ovvero che sarebbe proprio la legalizzazione della cannabis a produrre effetti benefici per i giovani.
Il rapporto giovani-droghe andrebbe considerato nella sua ampiezza e nella sua delicatezza. Si può decidere di affrontarlo “a gamba tesa”, con irruzioni e sequestri nelle scuole, turbando e criminalizzando gli studenti, sollevando inutili polveroni mediatici e soprattutto ottenendo risultati miseri nonostante l’ingente dispiegamento di forze, oppure si può seguire quanto sta accadendo in molti Paesi dove oramai il consumo di cannabis è un fenomeno legale, controllato, che fa addirittura registrare una flessione del consumo tra i minori.
In un Paese dove questo tema è espulso dal dibattito pubblico, è arrivato il momento di riaprire un dialogo. Magari ricominciando dal tavolo in cucina, durante una cena in famiglia.

Antonella Soldo – Coordinatrice della campagna per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione delle altre sostanze Meglio Legale. Ha un blog su Huffington Post Italia e collabora occasionalmente con altre testate giornalistiche. Membro del Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, ha ricoperto la carica di Presidente e Tesoriera in Radicali italiani. Precedentemente ha lavorato come consulente presso la Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato, presieduta da Luigi Manconi, e come esperta all’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, occupandosi in particolare delle questioni legate ai diritti delle persone private della libertà, migranti e disabili. Ha pubblicato, con Francesco Gentiloni, “La cannabis fa bene, la cannabis fa male” (2015, Reality book) e ha curato il libro “Un vuoto dove passa ogni cosa. Interventi, articoli, lettere, racconti” di Mariateresa Di Lascia (2016, Edizioni dell’asino). Nel 2018 si è diplomata all’European Women’s Academy, la scuola di alta formazione politica del partito liberale europeo ALDE.

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IO COLTIVO - DIARIO DI UNA DISOBBEDIENZA

Se guardiamo alla storia dei diritti civili possiamo osservare percorsi difficili, ostacolati da Governi e Parlamenti che fondano la propria logica di potere sul consenso di nicchie capaci di coagulare voti. Sempre osservando questa storia, notiamo anche che le grandi conquiste non sono mai frutto di una singola azione o di una singola persona ma sono il risultato di sforzi personali che, solo quando riescono a farsi forza l’un l’altro e a diventare progetto collettivo, iniziano a delineare un percorso di piccoli traguardi che con il tempo cambiano la Storia. In IO COLTIVO – diario di una disobbedienza, l’autore affronta questo percorso di ricerca personale e collettiva per la liberazione dallo stigma del consumo di cannabis ad uso ricreativo, raccontando quello che per 10 settimane è successo in Italia e nel mondo sul fronte della cannabis con la campagna “Io Coltivo”, con 2.500 disobbedienti e il muro dell'informazione da abbattere. Matteo Mainardi intreccia, settimana dopo settimana, la sua storia personale e di disobbedienza civile, con la crescita della sua pianta in una sorta di diario-manuale che può aiutare altri ad attivarsi in prima persona e ad uscire dal circuito del mercato nero attraverso l'autoproduzione.

Matteo Mainardi – Si occupa di fine vita e legalizzazione della cannabis con l’Associazione Luca Coscioni. Dirigente di Radicali Italiani e di Certi Diritti. Nel 2016 ha coordinato la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Legalizziamo!” per una regolamentazione di produzione, vendita e consumo di cannabis e dei suoi derivati. Con la campagna “Io Coltivo”, promossa da Meglio Legale, a giugno 2020 si è autodenunciato davanti a Montecitorio per aver coltivato cannabis in casa. E’ in attesa del processo.

 

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ANTIPRO - 99 INTERVENTI FONDAMENTALI CONTRO IL PROIBIZIONISMO

Cosa hanno in comune il boss della Mala del Brenta e Rita Levi Montalcini? E l’oncologo Umberto Veronesi con il fondatore di Playboy? Luca Marola raccoglie in questa antologia i discorsi e gli interventi alla base del pensiero antiproibizionista moderno. Personalità pubbliche, provenienti da luoghi, esperienze e tempi diversi, accomunate da una certezza: la proibizione, sempre, fa più danni rispetto a quelli prodotti da ciò che si vorrebbe proibire. Così fu per l’alcol negli anni ’30 in America, così è oggi per le droghe in buona parte del mondo. ANTIPRO – 99 interventi fondamentali contro il proibizionismo è un corale inno alla libertà e, al tempo stesso, un corale grido d’allarme contro i disastri che il proibizionismo ha prodotto e continua a generare.

Luca Marola, attivista antiproibizionista e per i diritti civili. Divide il suo tempo tra attività imprenditoriale e attività politica, accomunate dall’idea che la legalizzazione passi dalla conoscenza individuale e dalla normalizzazione sociale della cannabis. Fondatore di uno dei più antichi grow shop italiani, il Canapaio Ducale a Parma, ha dato l’avvio al fenomeno della cannabis light. Ha pubblicato i manuali di coltivazione Marijuana in salotto e Autofiorenti, i saggi sulle legalizzazioni in USA e Canada Legalizzare con successo e Marijuana rulez!. Dal 2015 cura e conduce la trasmissione radiofonica Non Solo Skunk. 

Per OFFICINA DI HANK dirige la collana La Raccolta.

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L'ONDA VERDE - LA FINE DELLA GUERRA ALLA DROGA

Dalla legalizzazione in Uruguay nel 2013, sino a quelle nordamericane, le riforme delle politiche sulle droghe oggi passano per la sostanza più diffusa e normalizzata ma anche più repressa al mondo. Usata spesso come mero strumento di controllo ed oppressione delle minoranze, la War on Drugs mai come in questi anni ha visto incrinarsi il suo fronte. Davanti alle evidenze scientifiche ed al conclamato fallimento del proibizionismo, i successi della regolamentazione della cannabis è oggi il grimaldello capace di insinuarsi con efficacia fra l’ideologia populista della Guerra alla Droga e un’opinione pubblica sempre più consapevole. L’Onda Verde – La fine della Guerra alla Droga è un viaggio tra le luci e le ombre delle legalizzazioni in giro per il mondo per riflettere sul consumo consapevole e sugli usi medici anche alla luce della raccomandazione dell’OMS. Senza mai dimenticare la realtà italiana.

Leonardo Fiorentini – Antiproibizionista, ecologista e amico della nonviolenza. Webmaster, si occupa di politiche sulle droghe sin dalla nascita di Fuoriluogo.it, di cui è divenuto Direttore nel 2014. Fra i curatori del Libro Bianco sulle droghe che ogni anno fa il punto sulle conseguenze delle politiche sulle sostanze in Italia. Nel 2018 ha contribuito con alcuni suoi testi al libro La cannabis fa bene alla Politica (Reality Book). Segretario Nazionale di Forum Droghe che rappresenta all’ONU con status consultivo e socio fondatore de la Società della Ragione.

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RASTA SNOB – La storia del reggae in Italia

Il reggae in Italia, dal finire degli anni ’80, ha una sua gazzetta ufficiale ed un suo imponente ambasciatore: Rasta Snob, la fanzine RASTA per chi ama la musica reggae e SNOB perché coinvolge anche chi magari sembra snobbarla, ma poi, in qualche maniera, ne condivide il messaggio, diventa presto il punto di riferimento di tanti appassionati e Steve Giant, con i suoi oltre due metri d’altezza, il suo instancabile messaggero. Steve Giant, insieme all’amico Andrea Manzo, giornalista televisivo, telecronista e collaboratore de Il Gazzettino di Venezia nonché fondatore dei Fahrenheit 451, ci accompagna in un lungo viaggio musicale in levare. Dagli albori del reggae in Italia, seguendo la carriera del fratello cantante, King I-Roll con i gruppi veneziani Puff Bong e Pitura Freska, attraverso i concerti organizzati in oltre trent’anni, da Yellow Man a Steel Pulse, da Ziggy Marley al Marghereggae, passando dal Rototom Reggae Sunsplash ai primi programmi radiofonici condotti su Radio Base. Tanti sono i concerti seguiti, organizzati e promossi in tutta Italia, tante le feste, gli eventi, le serate dove Steve Giant & Rasta Snob si dedicano totalmente alla diffusione di questa meravigliosa musica, oggi patrimonio UNESCO dell’umanità. RASTA SNOB, la storia del reggae in Italia, vuole testimoniare il grande amore di questo “Gigante Buono” per una musica e una cultura cui ha dedicato l'intera esistenza. Un libro che comincia nel 1988 ed è una carrellata di emozioni e positive vibrazioni, concerti, aneddoti, viaggi, ricordi, incontri. Un reportage straordinario rossogialloverde.

STEVE GIANT (nome d’arte di Stefano Garzara) è il punto di riferimento in Italia per gli amanti della musica in levare. Fondatore e direttore di RASTA SNOB, dal 1988 l’unico magazine italiano interamente dedicato al reggae, in 32 anni di attività è stato promoter e produttore di alcuni dei più importanti concerti reggae nel nostro Paese. Dal 1994 al 2009 ha realizzato, assieme al Rototom e a Radio Base, il Rototom Reggae Sunsplash, il festival reggae più importante d’Europa, di cui è stato il presentatore ufficiale. Dal 1993 ha organizzato 24 viaggi in Jamaica in collaborazione con il Jamaica Tourist Board per seguire il Reggae Sumfest a Montego Bay! Steve Giant è inoltre redattore musicale e conduttore radiofonico nonché DJ ed MC in centinaia di eventi reggae in Italia.

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