Cannabis in Europa: info e numeri

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L’ultima edizione dell’European Drug Report, report annuale redatto dall’Emcdda, offre una esaustiva panoramica circa la situazione corrente della Cannabis in Europa.
I numeri si riferiscono al 2022, ultimo anno per cui sono disponibili dati.
Vediamone alcuni.

La Cannabis si conferma per distacco la sostanza illecita maggiormente usata: nell’ultimo anno, la stima dei consumatori europei di età 15-64 sfiora i 23 milioni (pari all’8% della popolazione adulta), con quasi 4 milioni di persone che risultano utilizzatori quotidiani.
Le statistiche sul consumo raccolte dai singoli Stati evidenziano palesi oscillazioni percentuali.
Su quindici Paesi che hanno effettuato rilevazioni a partire dal 2021, in otto di essi la media di utilizzo si è mantenuta stabile, in tre è cresciuta, in due è diminuita.
Stando all’European Web Survey on Drugs, indagine svolta in forma volontaria e anonima, il 95% dei consumatori ha utilizzato infiorescenze, il 32% resine, il 25% edibili e il 17% estratti.
Con circa l’11% di prevalenza d’uso, l’Italia si attesta, alle spalle della sola Repubblica Ceca, primo Paese consumatore di Cannabis in Europa.
Il volume del mercato nero si riflette nell’operato delle forze dell’ordine: per quanto riguarda la resina, sono stati effettuati 243mila sequestri per 468 tonnellate di prodotto requisito, nel caso delle infiorescenze 234mila operazioni di polizia hanno invece portato a 265 tonnellate sequestrate.
Si tratta di un calo vicino al 43%, principalmente motivato da una significativa flessione dei sequestri avvenuti in Spagna.
Nonostante ciò, quello della Cannabis si mantiene un mercato florido, contraddistinto da varietà di offerta e modalità d’uso dei prodotti, nonché dall’eterogeneità delle rotte commerciali sfruttate.
Per quanto riguarda l’ambito penale, nel 2022 le denunce per consumo o possesso sono state quasi 610mila, quelle per traffico 98mila.
La Cannabis risulta coinvolta in oltre un terzo dei casi di trattamento sanitario (92mila ingressi nel 2022), ma, come dichiarato nella relazione stessa, si tratta di un dato difficile da interpretare, a causa della sovrapposizione tra contesto penale e contesto sanitario, conseguenza diretta delle legislazioni repressive attualmente in vigore nella quasi totalità degli Stati.

Quanto emerge dall’approfondimento sulla Cannabis a cura dell’Emcdda è innanzitutto l’urgenza di un cambio di paradigma in merito alle normative vigenti: come è possibile leggere, infatti, diversi Paesi si sono rivolti alla regolamentazione legale in quanto strumento di controllo del fenomeno, come nei recenti casi di Malta, Lussemburgo e Germania.
Indicazione che ogni Stato dovrebbe essere chiamato a seguire, in un’ottica di gestione normativa e di tutela della salute pubblica.

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