Cosa fare se ti fermano le forze dell’ordine?

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Quali sono i miei diritti e doveri quando ho a che fare con la polizia?

Questa è una domanda molto comune che ci siamo posti tutti almeno una volta nella vita. Non è infatti né raro né improbabile incontrare le forze dell’ordine durante un controllo; possono però verificarsi anche situazioni un po’ meno frequenti che possono essere affrontate meglio se si è a conoscenza di come ci dobbiamo comportare con loro, e loro con noi. Insomma, i nostri diritti e i nostri doveri. 

Il primo caso, decisamente frequente, è un agente in borghese che ci ferma chiedendoci le generalità, cioè le informazioni che si trovano sul nostro documento di identità. Si parla di agente in borghese quando questo non è in divisa, quindi non risulta riconoscibile; noi non siamo tenuti a fornirgli le nostre generalità, finchè non esibisce il suo tesserino di riconoscimento. Se ci viene presentato il suo tesserino che lo identifica come un agente, beh, non possiamo fare altro che rispondere, e ovviamente lo stesso vale quando l’agente si presenta in divisa. Se le informazioni fornite risultano palesemente false, oppure ci si rifiuta di darle, si sarà portati in commissariato, dove si rimarrà per il tempo strettamente necessario al fine dell’identificazione. In questo caso non serve un avvocato difensore. 

Verbale di perquisizione e cannabis

La situazione è decisamente meno usuale quando si parla di perquisizione. Innanzitutto, senza un decreto firmato dal giudice non possono avvenire perquisizioni, a meno che non si abbiano fondati sospetti che la persona detenga armi, sostanze stupefacenti, munizioni, oppure si sia in flagranza di reato, che significa che si sta compiendo il reato in quell’esatto momento: in questi due casi gli agenti possono procedere alla perquisizione. I doveri degli agenti sono tassativi: le operazioni devono essere effettuate nel rispetto della dignità umana e della riservatezza della persona, e non devono essere utilizzati metodi o tecniche che ne minino le capacità di autodeterminazione; inoltre, se le perquisizioni avvengono su donne, il personale deve essere femminile

Bisogna sottolineare che la perquisizione in casa è regolata in modo estremamente severo: possono perquisire senza un mandato firmato dal giudice? No, non è possibile entrare in casa di qualcuno senza un mandato. Se la polizia è in possesso del mandato, noi abbiamo il diritto di chiamare il nostro avvocato o una persona di fiducia perché assista alla procedura. Attenzione, devono essere reperibili nell’immediato, perché gli agenti non sono tenuti ad aspettare per delle ore. L’avvocato in questi casi è di grande importanza perché è una garanzia in più riguardo al fatto che la procedura sia svolta correttamente. Alla fine della perquisizione, si dovrà firmare un verbale, che conterrà un resoconto di ciò che è stato fatto. Importante: il verbale va letto con grande attenzione! Prima di firmarlo bisogna assolutamente accertarsi che ciò che è scritto corrisponda a verità, perché firmare significa che confermiamo che quello che è scritto è quello che è successo; se così non è, assolutamente non va firmato. Se vengono ritrovate armi, munizioni, esplosivi o sostanze stupefacenti gli agenti devono redigere un verbale di sequestro da far convalidare entro 48 ore dal Pubblico Ministero. In tal caso avremo diritto ad avere una copia del verbale di perquisizione, e di avere un interprete se non si comprende o parla bene l’italiano. 

Ordine di perquisizione: se vieni arrestato o fermato che succede?

Infine, come comportarsi in caso di arresto o fermo? Innanzitutto, non sono la stessa cosa: il primo è operato dalla polizia giudiziaria quando si è colti mentre si sta compiendo un reato, il secondo è disposto dal Pubblico Ministero quando vi sia il pericolo che una persona gravemente iniziata di un delitto scappi. In ogni caso la persona deve essere messa a disposizone del PM, e le devono essere enunciati in maniera chiara i propri diritti. Prima di tutto il diritto ad avere un avvocato e contattarlo immediatamente; in caso non potesse permettersi un legale, ne sarà fornito uno d’ufficio: è un principio universale del nostro Stato di Diritto che ogni persona, a prescindere dalla sua condizione economica, debba essere assistito da un legale. Inoltre, il diritto di rimanere in silenzio e di conoscere il motivo dell’arresto o del fermo. Per gli stranieri è prevista l’assistenza di un interprete.

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