Charlotte aveva solo 13 anni ed è morta a causa del Coronavirus. Ma il suo volto resterà nella storia della #legalizzazione della #cannabismedica.
Era il 2013 quando i suoi genitori scelsero di provare la Cannabis, come rimedio alla sua sindrome di Dravet, dopo che tutti i trattamenti si erano rivelati fallimentari. Il Colorado, per fortuna, già dal 2000 prevede l’uso di cannabis medica per alleviare spasmi, convulsioni e crisi epilettiche.
I risultati sulla piccola Charlotte furono talmente immediati e positivi che la sua storia spinse molte famiglie di altri stati a trasferirsi in Colorado tanto che la stampa americana li ribattezzò “marijuana refugees”.
Da allora è nato un movimento mondiale che chiede la piena legalizzazione della Cannabis medica e la storia di Charlotte è diventata la storia di milioni di altre persone.
“Il tuo lavoro è finito Charlotte, il mondo è cambiato e ora puoi riposare sapendo che lasci un mondo migliore”, ha scritto la fondazione The Realm of Caring.
Grazie davvero Charlotte. Ci stringiamo al dolore della tua famiglia.