Di Riccardo Giorgio Frega
L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze è un’agenzia dell’Unione Europea che ha il compito di monitorare, raccogliendo, analizzando e divulgando informazioni, l’evoluzione del fenomeno della droga nei 27 Paesi membri. Ogni anno pubblica un report approfondito che è uno strumento prezioso per determinare l’entità del traffico illegale di stupefacenti così come l’orientamento dei consumi tra i cittadini comunitari.
Nel documento del 2020, appena pubblicato, si da grande enfasi al mercato illegale di cannabis.
Una delle tesi più in voga tra i proibizionisti, utile a smontare l’asserzione che legalizzare la cannabis sarebbe, tra le altre cose, una delle più efficaci operazioni di contrasto alle Mafie possibili, è che lo spaccio di marijuana non rappresenti una così grande fonte di reddito per i narcotrafficanti. I dati contenuti nel report 2020 smontano, una volta per tutte, questa fake news.
Apprendiamo infatti che nel 2018 si è registrato un record di sequestri in EU: circa 1,3 milioni di operazioni di polizia hanno confiscato ben 668 tonnellate di prodotti a base di cannabis, contro le 468 tonnellate del 2017, il 30% di incremento nell’arco di un solo anno. Oltre il 71% del totale di tutte le sostanze stupefacenti requisite nel continente.
Se da un lato questi dati indicano una chiara tendenza da parte egli Stati nazionali nel voler perseguire soprattutto la cannabis, anche rispetto ad altre sostanze stupefacenti spesso considerate ben più dannose per la salute pubblica, dall’altro fotografano senza dubbio un traffico illegale intenso e ben ramificato, tutt’altro che marginale.
E come potrebbe essere altrimenti? Le stime contenute nel report sul consumo di droga nell’Unione Europea ci raccontano di come l’oro verde sia la sostanza illegale più consumata in assoluto. 90,2 milioni di Europei, il 27,2% della popolazione, l’ha assunta almeno una volta nella vita e 25,2 milioni sono le persone che lo hanno fatto solo nell’ultimo anno. Un mercato enorme.
Dalle analisi degli estratti e delle infiorescenze sequestrate scopriamo inoltre che è in constante aumento sia la qualità che la potenza di quanto spacciato illegalmente. Negli ultimi 10 anni, infatti, il contenuto medio di THC è quasi raddoppiato a differenza del prezzo al dettaglio, che è rimasto praticamente invariato.
Questo ultimo dato è particolarmente interessante. È bene ricordare che una delle principali motivazioni che hanno spinto la comunità internazionale ad adottare la politica della “tolleranza zero” sulle droghe, fu l’assioma secondo il quale, reprimendo e colpendo duramente il narcotraffico, il prezzo delle sostanze illegali sui mercati sarebbe schizzato alle stelle e la qualità sarebbe, di contro, crollata: questo avrebbe dovuto essere un forte disincentivo al consumo.
I nuovi dati forniti dall’Osservatorio certificano quindi, una volta di più, il totale fallimento delle politiche proibizioniste e descrivono il consumo di cannabis in Europa per quello che realmente è: un mercato multimilionario del quale le nostre comunità potrebbero beneficiare integralmente e che invece è, oggi più che mai, uno dei pilastri economici sui quali si poggia l’impero del crimine mondiale.