di Federica Valcauda
Un Meglio Legale ampio che è una ventata di libertà, ci arriva dall’America, in un Mercoledì 4 Novembre che noi antiproibizionisti ricorderemo a lungo, non solo per le molteplici vittorie, ma il significato che si portano dietro. L’importanza di questa giornata, anche dal punto di vista politico, sarà da indagare nei mesi successivi, nei vari aspetti, sia elettorali che sociologici, per trovare il coraggio, anche nel nostro Paese, di modificare la percezione rispetto a quello che sono le sostanze stupefacenti, capendo le loro funzioni e di conseguenza la loro gestione. Senza pregiudizi di sorta e paure.
Sul New York Times di oggi si possono leggere le dichiarazioni di Kassandra Frederique, direttore esecutivo della Drug Policy Alliance, che definisce “incredibile” questo momento, e ammette che un risultato positivo in tutti gli stati sarebbe come: “colpire con una mazza la pietra su cui poggia la guerra alla droga”.
Così è stato. In Arizona la AZ Proposition 207 sulla legalizzazione della Cannabis (di cui vi avevamo parlato in un articolo precedente), viene approvato con quasi il 60% dei voti a favore. Sia per lo Stato del Montana che per il South Dakota la percentuale degli indecisi poteva essere una variabile decisiva, lo è stata nel modo sperato: le proposte di Legalizzazione della Cannabis sono state approvate, per il Montana con il 56,87% dei favorevoli, in South Dakota con il 53,41%.
Un discorso più approfondito andrà fatto per la rilevanza del New Jersey all’interno del contesto politico, a causa dell’influenza che questo risultato (approvazione della legalizzazione ad uso ricreativo con il 66,97%) potrà avere sugli Stati vicini. Partendo da New York.
Il Mississipi ha finalmente legalizzato la Cannabis a Scopo Terapeutico, nonostante un Referendum definito dai giornali locali come di difficile comprensioni per i votanti. Il primo quesito chiedeva infatti se si fosse a favore di entrambe le iniziative (la 65 guidata dagli attivisti, la 65° dai legislatori), o contro entrambe le proposte. Successivamente si chiedeva di votare per una delle due proposte. Per chi ha votato contro entrambe le misure sorge una domanda logistica e di forma: l’inserimento della parola “e” nel primo quesito, quello relativo al voto contrario a entrambe le proposte , potrebbe aver indotto qualcuno a pensare di dover comunque sceglierne una delle due nello step successivo: se avessero quindi fatto una selezione successiva, quei voti potrebbero non essere conteggiati.
Oggi la Cannabis prendere ancora più spazio nel mondo, e se questo è un dato positivo, tutto diventa ancora più interessante quando si guardano ai risultati di Washinton D.C. e Oregon, che avevano dei quesiti dal profilo differente.
I cittadini della capitale americana hanno deciso per la decriminalizzazione di un’ampia tipologia di psichedelici, con un risultato del 76,59%, il segno di un rinascimento che avrà come priorità il cambio di approccio nelle politiche sulla droga.
In Oregon è passata con il 55,90% la Measure 109, ovvero la legalizzazione della psilocibina come terapia. Contestualmente è stato votato un altro quesito, la cui struttura sarà da indagare nel dettaglio: si tratta della Decriminalizzazione di tutte le droghe, approvata da 1.214.405 cittadini (58,61%).
Questa misura avrà un impatto rilevante, se la sua struttura sarà efficiente nei metodi. Così si realizzerà concretamente il passo in avanti relativo alla normalizzazione del consumo o del trattamento per chi invece sviluppa delle dipendenze.
Un passo d’oltreoceano per eliminare passo dopo passo lo stigma verso i consumatori di sostanze, all’interno di uno Stato che comunica i rischi e gestisce i problemi in modo laico e libero.