Oggi degli esperti sono stati chiamati per discutere, in Commissione giustizia, due proposte di legge riguardanti la Cannabis.
– Lega (prima firma Molinari): propone un inasprimento delle pene e carcere immediato in caso di possesso o consumo di Cannabis
– +Europa/Radicali (prima firma Riccardo Magi): propone una depenalizzazione su consumo e possesso di Cannabis, nonché una regolamentazione dell’autocoltivazione.
Il primo Esperto, Massimo Gandolfini primario di neurochirurgia, più che una perizia scientifica sui due testi si è lanciato in un opinionismo senza fonti.
1. IL MEDICO CONFONDE I TERMINI DROGA, FARMACO E MEDICINALE
La terminologia è alla base di qualsiasi discussione e perizia scientifica. Facciamo un po’ di chiarezza su questi termini:
– Droga: la droga è la parte di pianta che contiene il principio attivo. La camomilla, ad esempio, contiene principi attivi antispastici e anti-infiammatori. Ma dove li contiene questi principi attivi? Nei fiori. Quindi i fiori sono la droga.
– Farmaco: il farmaco è una qualsiasi sostanza che ha un effetto farmacologico, cioè che interagisce con il nostro organismo. L’aspirina è un farmaco, un veleno è un farmaco, una tossina è un farmaco il THC è un farmaco, perché tutti interagiscono con i nostri recettori (in positivo o in negativo).
– Medicinale: il medicinale è una preparazione che contiene il farmaco. È la capsula, lo spray, il collirio che si compra in farmacia.
Applicando questi tre termini alla Cannabis, diciamo che:
– I cannabinoidi sono il farmaco
– Le infiorescenze femminile sono la droga
– La lavorazione delle infiorescenze (trito, oli essenziali, capsule etc.) sono il medicinale
2. IL MEDICO AFFERMA CHE NON SIA POSSIBILE PARLARE DI “DROGHE LEGGERE”, TUTTE LE DROGHE SONO PERICOLOSE
Molto spesso sentiamo la distinzione tra “le droghe leggere e le droghe pesanti” o, ancora, “dalle droghe leggere si passa alla droghe pesanti”. Proviamo a sostituire il termine “droga” con il termine corretto: “farmaco”.
Quanto ha senso parlare di “farmaci leggeri e farmaci pesanti”? Come si fa questa distinzione? Beh, non è possibile, perché non è possibile comparare molecole diverse, con farmacologie diverse, con meccanismi d’azione diversi, con target recettoriali diversi. Comparare Cannabis e Cocaina, è come comparare Ansiolitici e Antiaritmici.
Per curare un mal di testa non inizio con l’Aspirina per finire con le Benzodiazepine. Allo stesso modo non si inizia con la Cannabis per continuare con la Cocaina, perché sono sostanze diverse con nessuna correlazione. Se una persona passa ad altre sostanze, non è colpa della molecola di THC o della Cannabis, è colpa del contesto in cui quella Cannabis la compra.
Però su una cosa diamo ragione al medico: tutti i farmaci sono pericolosi.
3. IL MEDICO AFFERMA CHE IL 10% DEI CONSUMATORI DI CANNABIS IN ITALIA PRESENTANO UNA CONDIZIONE DI ABUSO
Ad oggi NON sono documentati casi di dipendenza fisica da Cannabis. Se una persona fa uso cronico di Cannabinoidi, stimola continuamente i recettori endocannabinoidi ed è quindi possibile che questi recettori, alla lunga, si desensibilizzano. Si arriva al punto in cui c’è bisogno sempre di più farmaco (Cannabinoidi) per poter attivare i recettori. Ma questo vale per quasi tutti i farmaci e, nel caso specifico dei Cannabinoidi, è altamente improbabile (bisognerebbe assumere Cannabis tutti i giorni per anni).
In Italia i consumatori di Cannabis risultano essere 6 milioni (il 10%). Di questi 6 milioni, secondo il medico, 600.000 sono in stato riabilitativo per abuso di Cannabis. Indovinate un po’: così non è.
Ad oggi vanno in riabilitazione ragazzini che vengono trovati in possesso di mezzo grammo di erba, quando in realtà non hanno alcun abuso o dipendenza. Quindi i dati su chi è considerato “in riabilitazione” è un dato falsato.