di Tommaso Emiliani
Nell’analisi della legislazione sulla regolamentazione della cannabis presente in California, abbiamo rilevato la presenza di una grave serie di problematiche, derivate da un’inopportuna allocazione delle entrate fiscali. Questi problemi, che in parte rinvengono la loro radice nello storico utilizzo della legislazione proibizionista come arma discriminatoria ed elettoralistica, sembra che si stiano affrontando nello Stato di New York, il quale, sembrerebbe essere il prossimo candidato nell’approvazione di un Act teso a legalizzare la nostra amata piantina verde.
Infatti, nonostante le varie interruzioni che hanno subito alcuni disegni di legge – come il Marihuana regulation and taxation act, presentato a gennaio del 2019 dalla senatrice Liz Krueger – a più riprese, varie organizzazioni e lo stesso Governatore, Andrew Cuomo, hanno posto sul tavolo delle trattative la necessità di approvare congiuntamente alla regolamentazione del commercio di cannabis, una serie di misure tese a ristabilire l’equità sociale e a sostenere le imprese intese ad affacciarsi in tale settore.
Una presa di posizione, le cui linee essenziali possono essere riassunte in una dichiarazione della Drug Policy Alliance: “La sola depenalizzazione non sarà mai sufficiente per correggere le ingiustizie dell’applicazione discriminatoria della legislazione sulla marijuana. Dobbiamo garantire che qualsiasi disegno di legge, includa l’opportunità per i newyorkesi (…) di eccellere in questo nuovo mercato, non dimenticando di destinare fondi significativi a quelle comunità più colpite dalla guerra alla droga”.
Consci del non dover cantare vittoria troppo presto, c’è perlomeno da rilevare che lo stato di NY abbia la volontà di imparare dagli errori altrui, anche se, una buona parte di questi meriti devono essere senza dubbio riconosciuti al movimento BlackLivesMatter, sorto in seguito all’omicidio di Geoge Floyd. Grazie all’ondata di proteste che hanno interessato New York, per l’appunto, si è riusciti a fornire una poderosa spinta per la formulazione di un pacchetto di riforme, riguardante non solo la legalizzazione della cannabis, ma anche la giustizia penale e la condotta degli agenti di polizia: il “Safer NY Act” ha, infatti, l’ambizione di creare i presupposti perché il commercio di marijuana si possa sviluppare in un contesto economico e sociale efficiente, che abbia cura delle problematiche sociali, andando a garantire, soprattutto, una maggiore trasparenze nelle condotte delle forze dell’ordine.
Per fare questo, prima di tutto si prevede una serie di proposte tese a responsabilizzare le forze di polizia, eliminando gli strumenti che ne garantivano l’impunità in moltissimi casi; successivamente si dispone la legalizzazione dell’uso, consumo e vendita della marijuana, imponendo che buona parte delle risorse così ricavate, venga reinvestito all’interno delle comunità maggiormente colpite dalla guerra alla droga; al terzo punto, infine, si impone il divieto degli arresti legati a violazioni minori, non riconducibili a reati penali, che finora avevano preso di mira in modo sistematico la minoranza ispanica e afroamericana.
Per quanto attiene invece al regime fiscale, il “Marijuana regulation and taxation act” prevede una tassazione del 18% sulle vendite (in California arriva fino al 45%) e dispone tre differenti allocazioni: 1) Il 25% da destinare ad un fondo per il trattamento delle tossicodipendenze; 2) un altro 25% da destinare a un fondo per gli aiuti all’istruzione; 3) mentre il restante 50% da reinvestire, come suddetto, nelle comunità colpite dalla guerra alla droga.
Il Safer NY Act, allo stato degli atti, rappresenta ad oggi la legislazione più progressista e all’avanguardia sinora formulata, capace di guardare alle problematiche del proprio territorio in quanto frutto di un’attenta analisi sociale ed economica. Per questa volta sembrerebbe di poter dire “God bless America”.
Per approfondire la vicenda in questione: https://www.talkingdrugs.org/cannabis-legislation-in-new-york-the-time-is-now-to-get-social-equity-measures-right Per approfondire il tema proibizionista e i suo utilizzo discriminatorio: https://softsecrets.com/it/2020/06/12/probizionismo-e-razzismo-gli-stati-uniti-di-fronte-ai-loro-fantasmi/