25 Giugno: l’antiproibizionismo davanti al Parlamento

Cosa trovi in questo articolo

di Federica Valcauda

La strada verso la legalizzazione della Cannabis è partita molti anni fa,

quando un gruppo di antiproibizionisti Radicali, a partire dagli anni ’60, lottavano per la legalizzazione delle droghe leggere.

Anni di disobbedienze civili, arresti e informazione non hanno scalfito l’ipocrisia della nostra società, che ancora oggi è soggetta ai pregiudizi prodotti da anni di proibizionismo le cui conseguenze (che ricordiamo spesso nei nostri articoli) sono state devastanti.

Oggi grazie al lavoro di Meglio Legale, in collaborazione con Radicali Italia, Associazione Luca Coscioni e Dolcevita, siamo riusciti a riunire il mondo antiproibizionista in una voce sola, convocando in piazza più di quindici parlamentari.

L’avvicinamento alla manifestazione è stato colorito dalla convocazione di Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale, in questura: è stato notificato il divieto di portare le piante di Cannabis, anche quelle che rientrano all’interno della legge.

In pratica hanno aperto alla possibilità di vietare anche il basilico.

Antonella Soldo ha ricordato all’inizio come la scelta da fare sia tra uno Stato che sappia regolamentare e la mafia, la politica deve quindi prendersi questa responsabilità.

All’interno della manifestazione si sono alternati parlamentari, associazioni e personalità dell’antiproibizionismo.

Molte sono state le aperture da parte dei parlamentari: da Riccardo Magi, che ha ricordato come impedire di far arrivare delle piante sia stato un abuso di potere, a Michele Sodano che rileva come sia necessario trovare un accordo tra la maggioranza. Presenti anche i parlamentari disobbedenti Aldo Penna e Matteo Mantero.

La senatrice Emma Bonino ha ricordato come anni fa, quando disobbedirono con Marco Pannella, gli agenti della polizia non arrestarono Marco ma bensì le piante presenti all’interno della sede dei radicali.

Anche oggi, in altra forma, la pianta auto coltivata da Matteo Mainardi è stata sottoposta a sequestro con annessa verbalizzazione (comprendente articolo 73): la risposta è “io sono innocente, criminale è la legge”.

Anche le associazioni hanno preso parte alla manifestazione, molto importanti le parole del direttore di Fuoriluogo, che ricorda come le operazioni di polizia siano aumentate ma in modo specifico per ciò che riguarda la Cannabis.

Luca Marola, fondatore di Easy Joint, rivendica la posizione di altri paesi che stanno depenalizzando la cannabis, mentre in Italia la retorica si basa solamente su processi e galera. Presenti anche Carlo Monaco di Canapa Caffè, Matteo Gracis di Dolcevita, le riviste di settore BeLeaf e Soft Secret.

A fine manifestazione i parlamentari Riccardo Magi, Matteo Mantero, Caterina Licatini e Aldo Penna sono riusciti a portare in piazza tre piantine di Cannabis, ricordando a tutti come la guerra alla droga, in particolare ad una pianta, sia folle e anacronistica.

È stato ricordato all’inizio da Barbara Bonvicini come il mondo proibizionista abbia diviso anche gli antiproibizionisti, e come l’unione tra le forze sia da veicolare con l’arma dell’amore.

Che è poi il messaggio che da la pianta, e che ha dato Antonella Soldo alla fine:

“solo uniti possiamo ottenere la legalizzazione”.

E allora avanti, il viaggio continua.

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
In tema

Articoli che potrebbero interessarti

gratteri cannabis

Gratteri e le Fake News sulla cannabis

Ogni volta che qualcuno vuole difendere le sue posizioni proibizioniste contro la legalizzazione della cannabis fa appello agli argomenti del magistrato calabrese Nicola Gratteri. Peccato