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Cannabis: cosa dice [In breve] la legge

Cosa trovi in questo articolo

In questo articolo proviamo a fare un breve riassunto di quello che dice la legge italiana in merito a ciò che possiamo e non possiamo fare con la nostra cara amica cannabis.

Partiamo subito parlando della normativa che regola la “marijuana” e le altre sostanze stupefacenti.

La legge che regolamenta la cannabis in Italia è la cosiddetta Iervolino Vassalli (se ti piace il “legalese” la trovi anche cercando su internet 309/90).  

Ma vediamo ora cosa non possiamo fare con dell’erba e cosa rischiamo se andiamo a violare questa legge:

Puoi finire nel penale (insomma, rischi di finire in galera) se:

  • coltivi cannabis;
  • produci cannabis;
  • raffini cannabis;
  • regali cannabis;
  • vendi cannabis; 
  • acquisti cannabis;
  • trasporti cannabis.

L’uso personale, il cosiddetto “farsi una canna”, non è punito penalmente ma se vieni beccato/beccata a farti uno spinello puoi incorrere in una sanzione amministrativa (possono farti una multa, toglierti la patente ecc.). Abbiamo parlato più approfonditamente di cannabis e patente di guida in questo articolo [Cannabis e patente].

Altro discorso ancora è quello delle associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti: quello che praticanole piccole organizzazioni criminali e le grandi organizzazioni di stampo mafioso. Lì si rischia davvero grosso.

Legge Iervolino Vassalli e legge Fini Giovanardi: le differenze

La Iervolino-Vassalli attuava la distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti, prevedendo sanzioni penali differenti, e si basava sul concetto di “dose media giornaliera” per stabilire il quantitativo di sostanza posseduto a fine personale. 

La norma subì in seguito alcune revisioni legislative: nel 1991 una sentenza della Corte Costituzionale specificava che il superamento della soglia della dose media giornaliera non era di per sé sufficiente a far scattare il reato di spaccio, nel 1993 il referendum voluto dai Radicali abrogò infine il carcere per l’utilizzo personale. 

Entrata in vigore nel 2006, la Fini-Giovanardi, al contrario, raggruppò tutte le sostanze illecite in un’unica tabella, equiparando i loro effetti e la loro dannosità, e portando a un inevitabile innalzamento delle pene previste. 

Nonostante il consumo continuasse a essere considerato come un illecito amministrativo, questa legge introdusse il criterio di “quantitativo massimo riferibile ad uso esclusivamente personale”, oltre il quale l’accusa di spaccio scattava automaticamente. Per la Cannabis, il limite venne fissato a 500 mg di principio attivo (circa cinque grammi lordi).


Nel 2014 la Fini-Giovanardi venne dichiarata incostituzionale, ma non a causa del contenuto, quanto per quelle che furono le modalità con cui la legge giunse ad approvazione.

Quando è legale la cannabis in Italia?

La cannabis per uso medico

Qui c’è uno spiraglio di libertà, se libertà vogliamo chiamarla.

Nel 2006 l’utilizzo medico della cannabis è stato legalizzato e da quel momento, i pazienti provvisti di regolare ricetta medica, possono recarsi in una farmacia autorizzata ed acquistare così la “dose” che gli concede lo Stato. Quando la concede (raro).

La cannabis light?

La cannabis light è stata resa legale nel 2016 (produzione e vendita). Le infiorescenze della cannabis light, per essere legali, devono contenere al massimo una percentuale di THC pari allo 0,6. Dato questo basso contenuto di THC, l’erba light non possiede effetti psicotropi e di conseguenza non è considerata una droga.

Legge cannabis: cosa possiamo e non possiamo fare

La risposta è: NIENTE, o quasi niente.

Se non sei un malato con regolare ricetta non puoi fare utilizzo di cannabis in Italia.

Certo, se ti beccano a consumare cannabis al parco di sicuro non possono sbatterti in galera, ma potrebbero comunque farti una multa e ritirarti la patente/passaporto. Non una delle cose più belle che possano capitare. 

Puoi coltivare cannabis?

Certamente no. Se la coltivi rischi di “andare nel penale”.

Però, paradossalmente, potresti consumarla senza incorrere in sanzioni penali. Non ti sembra un po’ paradossale? Se puoi consumare cannabis ma nessuno può coltivarla, dove puoi reperirla? Esatto, dal mercato nero, dalle mafie. O comunque da chi la coltiva illegalmente.

Un po’ di confusione, non trovi?

 I prossimi step per cambiare la legge sulla cannabis

La lotta per la legalizzazione della cannabis nel nostro paese è nel vivo.

Come Associazione Meglio Legale (ti trovi ora sul nostro sito) abbiamo organizzato e proposto tante iniziative, come ad esempio il Referendum Cannabis. Te lo ricordi? 650.000 mila firme in sole tre settimane per poi vedersi bocciata la proposta dalla Corte Costituzionale. 

Seicentocinquantamila persone che hanno firmato per la cannabis legale. Qualcosa vorrà dire, no? 

Recentemente, per la precisione a luglio 2022, è stato depositato un disegno di legge per consentire la coltivazione domestica di quattro piantine di cannabis dall’Onorevole Riccardo Magi (del partito +Europa). Anche quello finito nel dimenticatoio a causa della crisi di governo.

Ci siamo stufati? No. Quello mai. La strada per la legalizzazione è tortuosa ma anche noi italiani prima o poi ce la faremo. Come ci sono riusciti in Canada, in Uruguay, in alcuni paesi degli Stati Uniti d’America. Come ci sono riusciti (in parte) a Malta, legalizzando la coltivazione domestica. Come ci riuscirà presto la Germania ci riusciremo anche noi.

Dobbiamo farlo insieme, dobbiamo lottare tutte e tutti insieme contro il proibizionismo.

Anche tu puoi supportarci nella lotta per la legalizzazione della cannabis

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