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Fake News su Cannabis e Referendum

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Le bufale sulla cannabis

Le fake news sulla cannabis sono all’ordine del giorno. Tra allarmismi e bufale vediamo di fare un po’ di chiarezza.

1- LA LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS NON SERVE A RIDURRE MERCATO DELLE MAFIE.

Falso. Il traffico di sostanze, anche di cannabis, è il bancomat delle mafie. Dal narcotraffico le mafie ricavano grandi flussi di denaro per fare riciclaggio in attività perfettamente legali. La Relazione annuale del Parlamento sulle tossicodipendenze del 2021 riporta che il mercato delle sostanze stupefacenti (un sistema completamente appaltato alla criminalità organizzata) muove attività economiche per 16,2 miliardi di euro, di cui circa il 39% attribuibile al mercato nero dei cannabinoidi (pari a 6,3 miliardi di euro)((Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia anno 2021 (dati 2020) https://www.politicheantidroga.gov.it/it/attivita/relazioni-annuali-al-parlamento/relazione-annuale-al-parlamento-sul-fenomeno-delle-tossicodipendenze-in-italia-anno-2021-dati-2020/)). Per dare un metro di paragone l’infiltrazione criminale nell’industria turistica vale 2,2 miliardi di euro ((Demoskopika, Covid-19. Turismo, il welfare criminale vale 2,2 miliardi di euro, https://demoskopika.it/2021/04/22/covid-19-turismo-il-welfare-criminale-vale-22-miliardi-di-euro/)). La legalità si dimostra nuovamente l’unica arma per dare un colpo alla criminalità organizzata, per liberare risorse – uomini, mezzi, tribunali, carceri – per perseguire reati più gravi e droghe più pericolose.

2- NON ESISTONO DROGHE LEGGERE E DROGHE PESANTI

Falso. Ogni sostanza presenta proprie specificità. La letteratura scientifica mondiale riconosce la minore pericolosità della cannabis rispetto ad altre piante e sostanze non solo rispetto all’eroina ma addirittura rispetto a nicotina e alcol che sono già legali e che creano molti più danni alla salute e alla società((Nutt D, King LA, Saulsbury W, Blakemore C (March 2007). “Development of a rational scale to assess the harm of drugs of potential misuse” (PDF)Lancet369 (9566): 1047–53. doi:10.1016/S0140-6736(07)60464-4)). Tenuto conto di tutto ciò, nel dicembre 2020 L’ONU ha approvato una raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità che riconosce e facilita l’uso terapeutico e scientifico della cannabis. Dopo 60 anni, la cannabis è stata rimossa dalla tabella IV della Convenzione sugli stupefacenti, quella delle sostanze pericolose senza alcuna proprietà terapeutica.

3- LA CANNABIS È UNA DROGA DI PASSAGGIO

Falso. Il fatto che una persona faccia uso di cannabis non implica di per sé che prima o poi passi all’uso di altre sostanze stupefacenti. A smentire questa affermazione è da tempo((V. L. Zimmer e P. Morgan, Marijuana. I miti e i fatti, Vallecchi, 2005, pp 67-74.)) la scienza((V. C. Jorgensen, J. Wells, “Is marijuana really a gateway drug? A nationally representative test of the marijuana gateway hypothesis using a propensity score matching design”, J Exp Criminol (2021). https://doi.org/10.1007/s11292-021-09464-z.)) e la realtà: studi((V. Reddon et al. “Cannabis use is associated with lower rates of initiation of injection drug use among street-involved youth: A longitudinal analysis”, in Drug Alcohol Rev. 2018 Mar; 37(3):421-428. doi: 10.1111/dar.12667. Epub 2018 Feb 12.)) dimostrano che l’usare frequentemente cannabis in realtà è inversamente correlato all’uso di altre sostanze, mentre pochissimi dei 20 milioni di italiani che hanno usato cannabis nella vita sono poi passati all’eroina. Inoltre numerosi studi dimostrano che la cannabis sia utile come sostanza di uscita dalle dipendenze da sostanze più pesanti come eroina e cocaina, che è una alternativa medica ai farmaci oppioidi(( V. AC. Bradford, WD. Bradford, “Medical Marijuana Laws Reduce Prescription Medication Use” in Medicare Part D. Health Aff (Millwood). 2016 Jul 1;35(7):1230-6. doi: 10.1377/hlthaff.2015.1661. PMID: 27385238. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27385238/.)) e il suo uso terapeutico diminuisce le morti per overdose da oppiacei((V. Powel et al. “Do medical marijuana laws reduce addictions and deaths related to pain killers?” in Journal of Health Economics. Volume 58, March 2018, Pp. 29-42)). Sono gli spacciatori l’unico legame che unisce i cittadini alle droghe pesanti per motivi chiaramente redditizi. Con la legalizzazione si spezzerebbe questo legame una volta per tutte.

4- LA LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS AUMENTERÀ IL CONSUMO DEI GIOVANI

Falso. Il Colorado è stato il primo Stato a legalizzare negli Usa nel 2012. Da allora il paese ha registrato una costante diminuzione del consumo tra i giovani (oggi intorno al 20%). Così come il numero di giovani consumatori canadesi si è praticamente dimezzato l’anno dopo la legalizzazione nel 2018 (dal 19,8% al 10,4%) per poi tornare a livelli comunque inferiori ai precedenti (19,2%)((Michelle Rotermann, Looking back from 2020, how cannabis use and related behaviours changed in Canada, Statistic Canada https://www150.statcan.gc.ca/n1/pub/82-003-x/2021004/article/00001-eng.htm)). In Europa la percentuale più bassa di giovani consumatori si trova in Portogallo: 14%((Dati EMCDDA, https://www.emcdda.europa.eu/system/files/publications/13398/2020.3878_EN_04.pdf)). Si tratta di un Paese che ha decriminalizzato l’uso di ogni sostanza nel 2001, puntando a un approccio di intervento sociale invece che repressivo. In Italia, dove ci sono le leggi sulle droghe più severe d’Europa, il 28% degli studenti italiani ha fatto uso di sostanze nell’ultimo anno. Il 6% dichiara di aver iniziato prima dei 13 anni. La legalizzazione è finora l’unica misura messa in atto che ha allontanato i giovani dal consumo.

5- CI SARANNO MOLTI COSTI SANITARI SE LA CANNABIS DIVENTA LEGALE

Falso. Il picco di casi di cirrosi epatica negli Stati Uniti si è avuto proprio negli anni del proibizionismo: l’alcool del mercato nero era di pessima qualità e creava danni. Così come è di pessima qualità oggi la cannabis delle mafie che è spesso contaminata con sostanze nocive per la salute, come lacca, lana di vetro e piombo. Inoltre sapere cosa si usa e conoscerne gli effetti grazie a campagne informative finalmente trasparenti permetteranno un uso più consapevole rispetto ad oggi. La stessa OMS, da oltre quattro anni, sostiene la necessità di una riforma delle attuali leggi repressive((Vedi https://www.who.int/news/item/27-06-2017-joint-united-nations-statement-on-ending-discrimination-in-health-care-settings)). Se vogliamo parlare di costi sanitari, poi, non possiamo ignorare un dato spaventoso: il 40% dei detenuti è tossicodipendente. Ovvero si trova in una struttura detentiva e non in una struttura di cura e riabilitazione, contribuendo in maniera sostanziale a rendere il nostro sistema penitenziario il più affollato della UE e che ospita il doppio di detenuti per droga della media europea((Consiglio d’Europa, Rapporto SPACE, PDF)). Proponendo un parallelismo col Canada, è possibile osservare come la percentuale di ospedalizzazioni diminuisca in proporzione alla presenza di un prodotto certificato ((Reddon H, Milloy MJ, Wood E, Nosova E, Kerr T, DeBeck K. High-intensity cannabis use and hospitalization: a prospective cohort study of street-involved youth in Vancouver, Canada. Harm Reduct J. 2021 May 17;18(1):53. doi: 10.1186/s12954-021-00501-8. PMID: 34001159; PMCID: PMC8130127. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34001159/)).

6- IL REFERENDUM CANNABIS PROMUOVE LA “CULTURA DELLO SBALLO”

Falso. Esattamente come per l’alcol e la nicotina, un maggiore controllo del fenomeno permetterebbe di parlare degli effetti collaterali, fornire a chi consuma quelle informazioni che oggi non può certo reperire dallo spacciatore. Non si tratta di promuovere o meno certi tipi di comportamenti, che del resto prescindono lo status di illegalità della Cannabis, ma di riconoscere che il consumo di Cannabis è un fenomeno che esiste e che va trattato con pragmatismo e responsabilità. Del resto, è possibile riscontrare l’efficacia di mirate campagne di prevenzione e sensibilizzazione, riferendosi al tabacco((Vedi Prevenzione e Controllo del Tabagismo, Ministero della Salute, https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2916_allegato.pdf)). Stigma e repressione non hanno mai rappresentato un deterrente al consumo di sostanze.

7- SE PASSA IL REFERENDUM CANNABIS SI POTRÀ GUIDARE STRAFATTI

Falso. Se vince il sì non sarà più prevista la sospensione della patente come sanzione amministrativa per chi detiene una piccola quantità di sostanza stupefacente per uso personale. La guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di Cannabis continuerebbe ad essere sanzionata penalmente dall’art. 187 del Codice della Strada. Sul fronte invece degli incidenti stradali, i dati((V. J. D. Aydelotte et al. ‘Crash Fatality Rates After Recreational Marijuana Legalization in Washington and Colorado’ in American Journal of Public Health, agosto 2017.)) che provengono dagli stati USA che hanno legalizzato la cannabis dimostrano che non vi è alcuna variazione statisticamente rilevante((V. S. Hostiuc, A. Moldoveanu, I. Negoi, E. Drima. – “The Association of Unfavorable Traffic Events and Cannabis Usage: A Meta-Analysis” in Front Pharmacol, 2018. Feb 12;9:99. doi: 10.3389/fphar.2018.00099. eCollection 2018.)) dell’incidentalità stradale rispetto agli altri stati che non lo hanno fatto.

8- LA CANNABIS CREA BUCHI NEL CERVELLO

Falso. La cannabis ha sicuramente effetti psicoattivi, in particolare grazie alla presenza del THC, e non si possono certo escludere variazioni della funzionalità dei neuroni dovuta al suo uso. Ma da alcuni anni gli scienziati stanno cercando di trovare prova dei famosi “buchi del cervello” senza particolare successo. Numerosi studi effettuati su gemelli “discordanti” riguardo l’uso di cannabis non hanno dimostrato riduzione del quoziente di intelligenza, danno alle funzioni esecutive o riduzione delle performance educative((Vedi ad esempio Mocrysz e coll. J Psychopharmacol 2016, Jackson e coll. PNAS 2016, Meier e coll. Addiction 2018)).

9- SE PASSA IL REFERENDUM CANNABIS SI LEGALIZZANO ANCHE LE DROGHE PESANTI

Falso. Depenalizzare la coltivazione di tutte le piante stupefacenti non significa legalizzare tutte le droghe. Infatti, la cannabis, è l’unica sostanza che non richiede ulteriori passaggi prima di essere consumata. La detenzione di piante, foglie e fiori a fini di spaccio e le attività di fabbricazione, estrazione e raffinazione, necessarie ad esempio alla cocaina e l’eroina, continuano ad essere punite.

10- LA CANNABIS DI OGGI È 10, 15, 20 VOLTE PIÙ POTENTE CHE NEGLI ANNI SESSANTA?

Falso. È indubbio che la cannabis oggi, grazie alle moderne tecniche di coltivazione indoor e alla selezione genetica, possa raggiungere percentuali superiori di THC rispetto ad anni fa. Ma non tutta quella che circola raggiunge questi picchi, che a loro volta sicuramente non sono aumentati decine di volte rispetto agli anni Sessanta. È una teoria((Vedi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_16_percento)) che era già in voga negli anni Ottanta, ripresa nei Novanta ed ancora nei Duemila che si basa sul fatto che il paragone viene fatto fra pochi campioni sequestrati dalla DEA negli anni Settanta e quelli raccolti a partire dagli anni Ottanta, più numerosi ed affidabili((V. L. Zimmer e J.P. Morgan, Marijuana. I miti e i fatti, Vallecchi 2005, pp. 202-203.)). Prendendo per buone le dichiarazioni succedutesi negli anni, oggi una canna sarebbe 67200 volte più potente della stessa canna rollata negli anni ’30((Dana Larsen, Marijuana Is 67,200 Times Stronger Than It Used To Be (According To The Media), Cracked.com)). Del resto se si confrontano i dati medi dei campioni sequestrati negli anni 2000 in Italia non sono molto diversi da quelli riportati da uno studio dei primi anni ’70((V. D.C. Perry, “Street Drug Analysis and Drug Use Trends 1969-1975. Part II” in PharmChem Newsletter Vol. 6(4): 1-3.)). Legalizzarla significherebbe però avere sostanze certificate e controllate e quindi più sicure.

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