Covid19; cannabis in Olanda

Lock-down in Olanda: mantieni la calma e fai la fila per la cannabis

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Di Antonella Soldo

Ieri il ministro della Salute olandese Bruno Bruins in una conferenza stampa trasmessa in tv ha annunciato la chiusura dei negozi, come misura del contenimento al contagio del covid-19. 

Pochi minuti dopo, davanti ai coffe shop di Amsterdam, Utrecht e altre città olandedi si sono formate delle lunghissime file di persone pronte a fare scorte di cannabis per affrontare la quarantena.

Alcuni giorni prima, all’annuncio delle prime restrizioni, gli olandesi avevano affollato i supermercati per fare grandi acquisti di beni di prima necessità, ma la notizia della chiusura dei coffee shop ha fatto letteralmente balzare agli occhi che c’è da aggiungere la cannabis all’elenco degli articoli indispensabili che i cittadini dei Paesi Bassi si preoccupano di avere in casa sapendo di non dover uscire per un po’. 

La cannabis è tecnicamente illegale nei Paesi Bassi, ma è stato depenalizzato il possesso per uso personale e l’autocoltivazione in casa. I coffee shop stessi sono inseriti in un regime di tolleranza, e la cannabis che vendono, purtroppo, viene anch’essa dal mercato nero. 

Visto il loro successo, e provato ormai da anni che la loro presenza non ha causato alcun disordine pubblico, questo paese dovrebbe con urgenza pensare alla legalizzazione

Il ministro Bruins nel suo appello ha provato a convincere i suoi connazionali a non farsi prendere dal panico e  a non correre a fare scorte. Ma, almeno con i consumatori di cannabis, l’avvertimento non ha funzionato.

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