L’arrivo di agenti della Polizia durante un’assemblea sulla legalizzazione della cannabis nell’istituto Majorana-Cascino, a Piazza Armerina in provincia di Enna, è stato un inaccettabile atto intimidatorio.
Gli studenti della scuola erano impegnati in quello che è il primissimo esercizio di democrazia di giovani cittadine e cittadini nel nostro Paese: l’assemblea di istituto. Un diritto garantito dalla legge italiana e dallo Statuto delle studentesse e degli studenti.
In un ambiente protetto come la scuola, i partecipanti dibattevano in videoconferenza con Meglio Legale di un tema all’ordine del giorno anche nell’agenda politica. Solo per questo hanno visto arrivare le forze dell’ordine a identificare i rappresentanti di istituto, organizzatori dell’incontro. Un “normale controllo”, hanno comunicato dalla Questura di Enna. Ma di normale nel criminalizzare studenti in assemblea non c’è proprio nulla.
In oltre 100 eventi negli istituti, a cui Meglio Legale ha partecipato negli ultimi due anni, mai si era verificato un evento del genere.
Ma la prassi di mandare agenti e cani nelle scuole non è nuova. Ogni giorno negli istituti italiani vengono svolti controlli antidroga, nell’ambito di un progetto chiamato “Scuole sicure”. Un progetto che è costato circa 10 milioni di euro solo negli ultimi 3 anni e che ha ottenuto scarsissimi risultati.
L’unico vero effetto di queste operazioni è la criminalizzazione di ragazze e ragazzi, spesso minorenni. Umiliati di fronte a tutti ed etichettati sulle prime pagine dei giornali locali come “spacciatori”. Trovandosi, così, con la vita rovinata per sempre.
Per tutte queste ragioni chiediamo al Ministro dell’Interno Piantedosi e al Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara di porre fine al progetto “Scuole sicure”, all’invio di agenti e cani antidroga tra i banchi, investendo le risorse risparmiate in progetti di informazione sui rischi di alcool, tabacco, cannabis e di tutte le altre sostanze.
Nonostante leggi sulle droghe fra le più severe d’Europa, l’Italia è uno dei paesi con il più alto tasso di consumo di sostanze illegali tra i minori: il 28%.
Tanti anni di proibizionismo non hanno funzionato per tenere lontani i giovani dal contatto con gli spacciatori e con le sostanze. Serve un cambio di rotta, se davvero teniamo al bene dei giovani.
Appello Scuole Sicure – Meglio Legale
L’arrivo di agenti della Polizia durante un’assemblea sulla legalizzazione della cannabis nell’istituto Majorana-Cascino, a Piazza Armerina in provincia di Enna, è stato un inaccettabile atto intimidatorio.
Gli studenti della scuola erano impegnati in quello che è il primissimo esercizio di democrazia di giovani cittadine e cittadini nel nostro Paese: l’assemblea di istituto. Un diritto garantito dalla legge italiana e dallo Statuto delle studentesse e degli studenti.
In un ambiente protetto come la scuola, i partecipanti dibattevano in videoconferenza con Meglio Legale di un tema all’ordine del giorno anche nell’agenda politica. Solo per questo hanno visto arrivare le forze dell’ordine a identificare i rappresentanti di istituto, organizzatori dell’incontro. Un “normale controllo”, hanno comunicato dalla Questura di Enna. Ma di normale nel criminalizzare studenti in assemblea non c’è proprio nulla.
In oltre 100 eventi negli istituti, a cui Meglio Legale ha partecipato negli ultimi due anni, mai si era verificato un evento del genere.
Ma la prassi di mandare agenti e cani nelle scuole non è nuova. Ogni giorno negli istituti italiani vengono svolti controlli antidroga, nell’ambito di un progetto chiamato “Scuole sicure”. Un progetto che è costato circa 10 milioni di euro solo negli ultimi 3 anni e che ha ottenuto scarsissimi risultati.
L’unico vero effetto di queste operazioni è la criminalizzazione di ragazze e ragazzi, spesso minorenni. Umiliati di fronte a tutti ed etichettati sulle prime pagine dei giornali locali come “spacciatori”. Trovandosi, così, con la vita rovinata per sempre.
Per tutte queste ragioni chiediamo al Ministro dell’Interno Piantedosi e al Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara di porre fine al progetto “Scuole sicure”, all’invio di agenti e cani antidroga tra i banchi, investendo le risorse risparmiate in progetti di informazione sui rischi di alcool, tabacco, cannabis e di tutte le altre sostanze.
Nonostante leggi sulle droghe fra le più severe d’Europa, l’Italia è uno dei paesi con il più alto tasso di consumo di sostanze illegali tra i minori: il 28%.
Tanti anni di proibizionismo non hanno funzionato per tenere lontani i giovani dal contatto con gli spacciatori e con le sostanze. Serve un cambio di rotta, se davvero teniamo al bene dei giovani.
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